Con l’arrivo della bella stagione, tornano anche loro: api e vespe, spesso in agguato durante i picnic, le giornate in giardino o le passeggiate in campagna. Capita di confonderle, ma in realtà hanno caratteri molto diversi, e saperli riconoscere può aiutare a capire come comportarsi e soprattutto cosa fare se si viene punti.
Cosa tratteremo
Api e vespe: due insetti, due comportamenti
A prima vista sembrano simili, ma basta guardarli un po’ meglio per notare le differenze. Le api hanno un aspetto più morbido e “peloso”, sono tozze, con colori dorati o marroni. Passano il tempo tra i fiori, perché raccolgono nettare e polline, ed è raro che pungano, se non per difesa.
Le vespe, invece, sono più snelle, lisce, lucide e dai colori più accesi: il classico giallo e nero. Sono molto più attratte dai cibi – carne, dolci, bevande zuccherate – e si avvicinano facilmente a tavole, sacchetti della spesa e perfino ai bicchieri.
Come riconoscere una puntura di api e vespe e intervenire subito
La puntura di un’ape lascia il pungiglione nella pelle, perché una volta usato si stacca e l’insetto muore. Il primo gesto da fare è rimuoverlo delicatamente, senza schiacciarlo, per evitare che continui a rilasciare veleno. Dopo, si può disinfettare e applicare del ghiaccio.
La vespa, invece, non perde il pungiglione e può colpire anche più volte. Il dolore è spesso più forte e la zona si arrossa, si gonfia e può prudere parecchio.
In entrambi i casi, i sintomi sono localizzati e passeggeri. Ma se compaiono sintomi più seri, come gonfiore diffuso, difficoltà a respirare, giramenti di testa o orticaria, è fondamentale chiamare subito i soccorsi: potrebbe trattarsi di una reazione allergica.
Api e vespe: Chi deve stare più attento
Se in passato hai già avuto reazioni importanti alle punture, è bene parlarne con il medico e valutare se portare con sé un autoiniettore di adrenalina. È una precauzione fondamentale per chi ha già manifestato allergie o vive in zone dove api e vespe sono frequenti.
Attenzione anche a bambini piccoli, anziani e persone con problemi respiratori: non è detto che la puntura sia pericolosa, ma meglio non sottovalutarla.
Cosa usare per alleviare il fastidio
Dopo una puntura, la prima esigenza è ridurre gonfiore e prurito. Oltre al classico ghiaccio avvolto in un panno, si possono usare creme a base di antistaminici o lenitivi naturali, come gel all’aloe vera o impacchi di camomilla fredda.
In farmacia esistono anche stick dopo-puntura, pratici da tenere in borsa. Se il dolore persiste, è possibile assumere antidolorifici da banco o un antistaminico orale, ma sempre meglio consultare il medico o il farmacista, soprattutto se si tratta di bambini.
L’importante è evitare di grattarsi: può irritare ancora di più la pelle e aumentare il rischio di infezione.
Prevenzione: come evitarle
Non c’è modo di evitare del tutto questi insetti, ma qualche accorgimento aiuta:
- Se mangi all’aperto, copri cibi e bevande.
- Evita movimenti bruschi se si avvicinano.
- Indossa abiti chiari e chiusi, soprattutto in natura.
- Non usare profumi troppo dolci (li attirano).
- Se trovi un nido, non provare ad allontanarlo da solo: chiama un professionista.
Perché è importante non confonderle
Le api sono preziose per l’ambiente: grazie a loro, molte piante si riproducono e i raccolti agricoli prosperano. Le vespe, pur avendo un ruolo meno celebrato, aiutano a controllare alcuni insetti nocivi. Per questo, non vanno eliminate a prescindere, ma capite e gestite con rispetto, soprattutto se si trovano vicino a case o giardini.
Sapere come distinguere api e vespe, come si comportano e cosa fare in caso di puntura, non è solo utile: è un modo per vivere con più serenità la stagione calda. Basta qualche precauzione e un po’ di attenzione per convivere pacificamente con questi insetti, senza farsi rovinare una giornata all’aperto.