Sempre più persone scelgono la dieta BARF per i propri animali domestici, consapevoli dei benefici per la salute e per il benessere di cani e gatti. Cibare gli amici a quattro zampe con carne cruda donerà loro maggiore energia e regolarizzerà la loro digestione.

Tuttavia, solo rispettando i principi base di tale alimentazione, i cuccioli troveranno giovamento nel seguire questa dieta a base di carne cruda. Infatti, chi è alle prime armi con questa tipologia di nutrizione non sempre riesce a decidere quali quantità, quali pezzi di carne e quali abbinamenti far mangiare al proprio cane o gatto.

Vediamo insieme quali sono i 4 errori che non bisogna in assoluto fare nella preparazione della dieta BARF.

Cos’è la dieta BARF

Prima di sottolineare gli sbagli che non si devono compiere quando si intraprende questa dieta, è bene spiegare brevemente in cosa consiste. BARF è l’acronimo di Biologically Appropriate Raw Food, dall’inglese cibo crudo appropriato biologicamente. Dunque, i proprietari di cani e gatti che abbracciano la dieta BARF ciberanno i propri animali domestici con carni non cotte, ossa commestibili e organi di animali in grado di apportare diversi vantaggi.

L’idea alla base della dieta BARF è che cani e gatti (in particolare i primi) prima che essere animali domestici sono creature che appartengono alla natura in senso stretto. Per questo motivo, prediligono alimenti che potrebbero trovare nel loro habitat naturale, come appunto interiora e ossa grezze.

Vengono accantonate le tradizionali crocchette, lavorate con metodi industriali, in favore di cibi più genuini e in grado di riprodurre l’alimentazione che cani e gatti adotterebbero se vivessero allo stato brado.

Dopo aver illustrato le idee alla base della dieta BARF, elenchiamo gli errori da non commettere se si intende diventare dei provetti “barfisti”.

Essere intransigenti

Dare ai propri animali domestici i tipici alimenti che contraddistinguono la dieta BARF richiede un elevato livello di flessibilità. Non esiste un piano alimentare che possa andare bene per tutti i cani e gatti, ma dovranno essere i proprietari a osservare come gli animali reagiscono al regime nutrizionale a cui essi sono sottoposti.

Fattori come l’età o eventuali malattie potrebbero costringere a effettuare delle variazioni nelle dosi di cibo prestabilite. Normalmente, è possibile notare senza alcun problema se un cane o gatto non sta reagendo bene a un piano alimentare BARF. Nella maggioranza dei casi essi avranno problemi intestinali e feci non regolari, poca energia nei movimenti e un mantello non in perfette condizioni.

Se i vostri amici a quattro zampe non presentano un eccellente stato di salute dopo aver adottato la dieta BARF, non dovrete rimanere fermi sulle vostre posizioni, bensì fare tutti gli aggiustamenti del caso per assicurarvi che essi godano di un’ottima condizione psico-fisica.

Non conservare adeguatamente la carne

Dal momento che si ha a che fare con dei cibi BARF crudi, è corretto fare attenzione a come la carne viene conservata, per evitare di far prendere la salmonella o altre infezioni al proprio animale domestico. Evidentemente, far mangiare a cani o gatti carne cruda non presenta alcuna complicazione, a patto che vengano seguite tutte le accortezze per la conservazione della carne (che, d’altronde, riguardano anche la carne mangiata dagli umani).

Mantenere la carne a temperature troppo basse, farla entrare in contatto con altra carne che invece è stata cotta o non lavare abitualmente le ciotole in cui i cani e i gatti mangiano, potrebbe far sorgere problemi intestinali o, peggio, provocare infezioni più gravi nell’animale.

Dimenticarsi frutta e verdura

Far adottare a cani e gatti una dieta BARF non significa offrire esclusivamente carne cruda e ossi. In molti si scordano che anche la frutta e la verdura giocano un ruolo cruciale in questa varietà di alimentazione e, così facendo, creano uno scompenso nella nutrizione dell’animale.

Chiamando in causa le percentuali, potremmo affermare che un 75-80% della dieta dovrà essere composta da carne, ossa edibili e organi mentre il restante 20-25% da frutta e verdura. Trascurare queste percentuali conduce a una mancanza di ferro, vitamine D ed E, taurina, iodio, zinco, rame e altri minerali o vitamine necessarie per un corretto fabbisogno alimentare di cani e gatti.

Utilizzare immediatamente gli integratori

La tentazione dei barfisti di affidarsi agli integratori nella preparazione della dieta BARF potrebbe essere forte. Eppure, non sempre può rivelarsi la giusta soluzione. Quando un cane o un gatto comincia a cibarsi unicamente di carne cruda potrebbe aver bisogno di tempo per adeguarsi a questo regime alimentare. Aggiungere degli integratori nella fase iniziale del piano nutrizionale può aumentare le probabilità che il cucciolo soffra di problemi intestinali.

Nonostante ciò, gli integratori possono rappresentare dei preziosi alleati nella dieta BARF, ma è meglio aspettare che gli animali domestici abbiano “assimilato” il nuovo piano alimentare.

Conclusioni

Abbiamo visto quali sono i 4 errori da evitare quando un animale domestico inizia una dieta BARF. In un primo momento questo piano nutrizionale può risultare complicato, ma dopo averne compreso i principi cardine, esso può restituire al cucciolo una forza e un equilibrio fisico e psichico mai visti prima.