Ogni quanto si lava il cane? Non esiste un’unica risposta a questa domanda, perché il lasso di tempo tra un lavaggio e l’altro dipende dal tipo di pelo ma anche dal tipo di vita dell’animale. Il pelo, però, è il fattore che influenza maggiormente la frequenza e l’intensità di lavaggio e toelettatura. I cani per avere un pelo lucido e di bell’aspetto dovrebbero essere spazzolati con regolarità.

Gli amici a quattro zampe, tra l’altro, adorano essere strigliati per bene, e per il benessere del pelo è fondamentale in quanto si rimuove il “pelo morto” e si dà modo a quello nuovo di crescere forte e sano. Spazzolare il cane almeno una volta a settimana è molto importante, mentre durante i periodi di muta del pelo (autunno e primavera) la frequenza può essere aumentata a 2-3 volte a settimana. Inoltre, spazzolando il pelo si eliminano grovigli e sporcizia che possono provocare fastidi.  I peli infeltriti o aggrovigliati, infatti, facilitano l’inserimento di zecche e altri parassiti, per questo è importante eliminarli spazzolando il pelo del cane.

Ogni quanto si lava il cane? Dipende dal pelo

La frequenza del lavaggio di un cane dipende molto dal tipo di pelo.

Gli animali a pelo corto sono più semplici da gestire; questo non significa non averne cura, infatti si deve comunque spazzolare regolarmente per evitare la formazione di nodi. Cani a pelo corto possono essere lavati con una frequenza di una volta ogni 2-3 mesi, a meno che non si abbia un animale dal mantello bianco, che vive all’aperto oppure esposto a smog e inquinamento. In questi casi si può diminuire la frequenza dei lavaggi, tenendo sempre presente però che un cane non va lavato troppo spesso per non alterare il naturale film idrolipidico che riveste la cute del cane e che impiega 5-6 settimane per riassestarsi, quindi non si deve mai lavare un cane prima di almeno un mese e mezzo dall’ultima toeletta.

Altre tipologie di pelo

I cani a pelo lungo hanno bisogno di una maggiore cura e attenzione e devono necessariamente essere lavati almeno ogni 3 mesi. Il pelo, però, deve essere trattato e curato ogni giorno oltre che con la spazzola anche utilizzando dei prodotti appositi con formulazione sicura per l’animale. Prima del lavaggio, il pelo va spazzolato per rimuovere nodi e grovigli usando un pettine a denti stretti. Terminata questa operazione si passa alla spazzola a denti larghi per eliminare residui e pelo morto. Per il lavaggio è preferibile usare detergenti studiati con formule che districano i nodi rendendo il pelo più facile da spazzolare successivamente.

I cani a pelo liscio non hanno bisogno di grandi cure e attenzioni, basterà spazzolarli almeno una volta a settimana ed il lavaggio dovrebbe una volta ogni mese e mezzo.

I cani a pelo ispido, infine, sono caratterizzati da un sottopelo duro e robusto che va spazzolato regolarmente per mantenersi sempre lucido. La spazzolata deve essere fatta prima contropelo e poi nel verso del pelo, facendo pressione. Ogni 6 mesi si può lavare il cane e soprattutto deve essere spuntato leggermente il pelo per far sì che possa crescere sano e forte.

Come lavare il cane

Per lavare il pelo del cane, innanzitutto, è fondamentale utilizzare detergenti e shampoo specifici. In commercio ne esistono di diversi tipi, a seconda del tipo di pelo e della lunghezza.

Come prima cosa si bagna il mantello con dell’acqua, quindi si versa una buona quantità di prodotto (che cambia a seconda delle dimensioni dell’animale) e si procede massaggiandolo su tutto il corpo del fedele amico, con movimenti circolari decisi ma delicati. Durante questo processo si deve prestare particolare attenzione ad evitare che il sapone finisca nelle orecchie o negli occhi per non irritare il cane. Finito di insaponare si può risciacquare abbondantemente con acqua corrente.

In caso di cani dal pelo bianco o molto sporco può essere necessario fare più di uno shampoo. Per l’asciugatura l’ideale sarebbe lasciare che il pelo asciughi da solo, magari al sole. In alternativa, si può usare l’asciugacapelli normalmente utilizzato in casa, a potenza minima e temperatura bassa, cercando di mantenere una certa distanza dalla cute dell’animale e senza indirizzare il getto d’aria verso gli occhi o le orecchie.