Quanto è difficile, ad oggi, in questo mondo troppo disattento, ritrovarsi? Non stiamo parlando di ritrovare semplicemente la “strada giusta” tra l’ampio ventaglio di scelta che la vita offre, ma parliamo del ritrovare sé stessi all’interno di sé.

Ritrovarsi nel presente, nell’hic et nunc, ovvero nel “qui ed ora”. Ciò che molti auspicano è di trovare sempre la situazione giusta che faccia al caso proprio, il classico “l’essere giusti al momento giusto”; in realtà, ciò che si dovrebbe imparare a fare è riuscire a mantenere l’attenzione concentrata sull’esperienza presente e, ogni qual  volta che capita di distrarsi imparare a riportare nuovamente l’attenzione sul presente, ecco come ci si ritrova.

Questo è possibile se ci si affida a degli esperti nel settore perché non è un procedimento semplice, ci sono delle tecniche da utilizzare e percorsi da poter seguire. Tra i professionisti, ad esempio, spicca il nome di Simone Gatto.

Grazie alla sua lunga esperienza alle spalle, ad oggi, è in grado di guidare ognuno di noi alla scoperta di sé per ristabilire l’equilibrio mentale, promuovendo l’intelligenza emotiva aiutando l’identificazione. Non solo, le attività che propone toccano sia l’area educativa ma anche la crescita personale e l’area clinica. Tutto ciò che viene proposto può essere racchiuso in un termine ombrello: la mindfulness.

Mindfulness: cos’è?

La mindfulness può essere tradotta con “consapevolezza”. Si intende una consapevolezza intenzionale; quindi, una consapevolezza che dovrà essere mantenuta con forza. Si dovrà imparare a diventare padroni della propria mente.

La mindfulness aiuta, appunto, a prendere consapevolezza di sé, quindi, insegna a gestire in modo efficiente l’attenzione, le emozioni, i pensieri, gli impulsi, ecc. Nulla viene lasciato al caso se si ha padronanza del proprio presente e ci si distacca da futili agenti esterni che potrebbero intaccare la propria quiete mentale senza apportare alcunché di proficuo.

A cosa serve la Mindfulness?

Compreso cosa sia la mindfulness, possiamo dire che serve, o meglio aiuta, l’individuo a migliorarsi. Nello specifico, può aiutare tutte le persone che soffrono d’ansia o di stress, migliora l’umore e modifica, sempre consapevolmente, alcuni modi automatici di pensare e, di conseguenza, di reagire.

La mindfulness non è fine a sé stessa ma, avendo constatato la sua utilità, è uno strumento che viene utilizzato anche per approcciarsi alla psicologia cognitiva e comportamentale, quindi non soltanto come tecnica psicologica.

Infatti, può essere associata alla musicoterapia, alla vibroacustica e alle scienze creative. Però, è bene sempre precisare che solo chi è esperto può realmente utilizzare questi strumenti e tecniche e riscontrare effettivi risultati sia dal punto di vista della crescita dell’attenzione al momento presente sia sul piano del benessere psicofisico.

Si partirà da uno spazio comune, il “qui ed ora” di cui parlavamo prima, per poi svolgere determinate attività e passare alla pratica. Tutti i programmi sono stati accuratamente mirati al fine di agire specificatamente sugli aspetti che vengono richiesti; quindi, è l’individuo che sceglie in base alle proprie esigenze.

Infine, si ha anche la possibilità di svolgere diverse attività in gruppo al fine di sviluppare e implementare alcune dinamiche personali in relazione all’altro, a chiunque sia al di fuori di sé. La mindfulness è tutto questo e molto altro, ma è sicuramente maestra nell’insegnare a godere del momento presente, dell’attimo fuggente.