Il panorama fiscale italiano è assai complesso e articolato. Il numero dei codici tributo, indispensabili per effettuare periodicamente il versamento delle imposte all’Erario, è molto elevato. Tra questi figura il codice 6032.

Riservata solo ai titolari di partita IVA, la sequenza numerica preceduta dalla lettera D, fa riferimento al pagamento dell’imposta trimestrale. Ma quando si usa, a chi è rivolta e come funziona?

Cosa si intende per codici tributo

Il numero dei codici tributo in Italia è molto vasto, motivo per cui è facile confondersi. Tuttavia, è bene sapere che ognuno di essi è univoco, il che significa che corrisponde a una tipologia differente d’imposta o di tassa da onorare. La sequenza numerica (costituita da appena 4 cifre) indica al contempo il periodo di riferimento (annuale, mensile oppure trimestrale), nonché il tipo di versamento da effettuare, distinguendo tra acconto o saldo.

Per avere un’idea chiara della loro funzione, i codici tributo possono essere consultati sul sito dell’Ufficio delle Entrate, tenendo conto che, anche le tabelle più recenti, possono non essere esaustive qualora vengano creati nuovi tributi.

Cos’è il codice tributo 6032

I titolari di partita IVA periodicamente hanno l’obbligo di versare l’imposta allo Stato. Il calcolo dell’importo netto dovuto è dato dalla differenza tra la somma dell’IVA a debito e di quella a credito. Il versamento viene effettuato in genere a cadenza mensile, fatta eccezione per alcune categorie che per legge possono farlo trimestralmente (liberi professionisti, lavoratori indipendenti ed imprenditori con un volume d’affari inferiore a 400.000 euro. Rientrano tra le categorie agevolate anche le imprese con un fatturato inferiore o pari a 700.000 euro).

Alla luce di quanto detto, ne consegue che i contribuenti con obbligo di liquidazione trimestrale, sono tenuti ad onorare il versamento entro delle date specifiche:

  • 16 maggio,
  • 16 agosto (anche se prorogato al 20 agosto, in vista delle chiusure estive e del ferragosto),
  • 16 novembre,
  • 16 marzo dell’anno successivo in sede di dichiarazione conclusiva.

Codice Tributo 6032: a cosa fa riferimento

Il codice tributo 6032, sequenza numerica preceduta dalla lettera D, fa dunque riferimento al versamento del secondo trimestre, applicando in più gli interessi pari all’1% e calcolati sul valore dell’imposta.

Va precisato che la liquidazione dell’IVA è obbligatoria se il debito d’imposta maturato è superiore a 25,82 euro. In caso contrario, viene riportato al trimestre successivo.

Per legge, il versamento deve essere eseguito mediante modello F24 adeguatamente compilato, quietanzato e inviato all’Erario in modalità telematica. Qualora la scadenza dovesse coincidere con il sabato, la domenica oppure con una festività, verrà posticipata al primo giorno lavorativo successivo. Si segnala che il mancato adempimento del vincolo comporta una sanzione amministrativa (con un aumento dell’importo da versare fino al 30% del dovuto) o penale.

Per evitare tali sanzioni, il contribuente ha tempo due settimane successive alla scadenza per ricorrere all’istituto del ravvedimento operoso. Questa procedura consente di pagare il tributo con una riduzione. Tuttavia, l’ammenda può variare in base al tempo intercorso tra la data di scadenza e quella in cui si è iniziato a fare il ravvedimento.

Se si provvede entro quattordici giorni, la multa ammonta a circa lo 0,2%, mentre tra i quindici e i trenta giorni aumenterà fino al 3%. Oltre i trenta giorni, invece, arriverà a più 3,75%.

Come funziona e quando usare il codice 6032

Come compilare il Modello F24 correttamente? Come tutti i codici tributo relativi al versamento dell’imposta IVA, la sequenza numerica 6032 va inserita nella sezione Erario che fa riferimento anche ai tributi diretti e alle ritenute alla fonte. Vanno compilate solo le colonne che riguardano l’anno e gli importi a debito versati. Non è necessario, invece, inserire il trimestre in quanto, trattandosi di un codice univoco, il 6032 fornisce all’Agenzia delle Entrate tutti i dati utili.

È compito del contribuente, inoltre, effettuare il calcolo del Totale A e del Totale B e, ovviamente, il saldo complessivo ottenuto dalla somma di entrambi. Prima della trasmissione del modulo compilato, si consiglia di controllare per bene ogni singola sezione, verificando che l’inserimento dei dati sia stato effettuato correttamente, al fine di evitare possibili problematiche future.