Il codice IBAN (acronimo di International Bank Account Number) è quella sequenza alfanumerica che, in base a norme internazionali, contraddistingue in modo inequivocabile ogni singolo conto corrente bancario.

Dal 1° gennaio 2008, infatti, possedere tale codice è diventato un passaggio obbligato per poter compiere ogni operazione bancaria, come effettuare pagamenti oppure ricevere l’accredito dello stipendio o della pensione.

Nella stragrande maggioranza dei casi, l’IBAN è l’unico codice necessario per versare o ricevere importi di denaro. Tuttavia, in alcuni casi, può capitare di imbattersi nella richiesta di inserire delle coordinate bancarie meno note, come il codice ABI, il codice CAB o il CIN.

Normalmente, l’istituto di credito fornisce ad ogni cliente un foglio di riepilogo dove sono riportate tutte queste coordinate. Nel caso in cui non lo si possegga o lo si perda inavvertitamente, è possibile recuperare in piena autonomia queste informazioni? E dov’è possibile farlo? Scopriamolo insieme.

Prima di imparare a recuperare autonomamente le diverse coordinate bancarie che contraddistinguono ogni conto corrente bancario, è bene conoscere il significato e lo scopo dei codici più comuni

Il codice IBAN

lavagna con su scritto IBAN+ BIC = SEPA

L’IBAN è un codice composto da 27 caratteri alfanumerici che identifica in modo univoco ogni conto corrente bancario e che rimanda a uno specifico – o, nel caso di conti cointestati – a più specifici intestatari. 

Questo codice è fondamentale per effettuare e ricevere, in modo veloce e sicuro, bonifici all’interno degli stati appartenenti all’area SEPA (Single Euro Payments Area). 

Fra i principali, ci sono quelli facenti parte dell’Unione Europea e quelli appartenenti allo Spazio Economico Europeo (EEA). Ne fanno parte alcuni paesi extra-europei come la Svizzera, San Marino, il Principato di Monaco e la Città del Vaticano. Lo stesso vale per il Regno Unito, che ha mantenuto la possibilità di utilizzare tale codice anche dopo la Brexit.

Le prime due lettere maiuscole dell’IBAN indicano sempre la sigla del paese di appartenenza del conto corrente. II, ad esempio, sta per Italia, mentre le due cifre seguenti (00) hanno una funzione di controllo. A seguire, dopo un’altra lunga sequenza di numeri, si arriva alle 12 cifre conclusive dell’IBAN, quelle che indicano il conto corrente vero e proprio.

Il codice ABI

Il codice ABI (acronimo di Associazione Bancaria Italiana) si articola in una sequenza di 5 cifre e indica la banca o l’istituto di credito di appartenenza del conto corrente. Tutti i codici ABI sono stabiliti dall’Associazione Bancaria Italiana: da qui, il nome.

Il codice CAB

Il codice CAB è sempre formato da 5 numeri e indica l’agenzia o la specifica filiale dell’istituto di credito di appartenenza del conto corrente. Insieme al codice ABI, quindi, il codice CAB è fondamentale per conoscere la sede bancaria che ha emesso il conto corrente.

Il codice CIN

Il codice CIN (Control Internal Number), infine, è composto da un’unica lettera dell’alfabeto e serve sia per effettuare bonifici da o per uno stato estero, sia per rilevare potenziali errori presenti nell’IBAN.
Ogni codice CIN viene elaborato grazie a un preciso algoritmo. Tramite un apposito dispositivo elettronico in grado di conoscere tale algoritmo, è possibile quindi capire subito se un IBAN è stato contraffatto oppure se contiene al suo interno una cifra errata o inserita al posto sbagliato della sequenza.

Come trovare i diversi codici bancari

In genere la banca fornisce al cliente un promemoria che riporta in modo chiaro e corretto tutte le coordinate bancarie meno conosciute, come i codici ABI, CAB e CIN. Ma cosa succede se questo non accade? No panic!

In realtà, per procurarsi queste coordinate bancarie basta solo conoscere il proprio IBAN e saperlo interpretare correttamente! Ogni codice, infatti, occupa sempre la medesima posizione all’interno della sequenza alfanumerica del conto corrente. Una volta conosciuta la struttura del codice IBAN italiano, è possibile quindi recuperare con facilità tutte le informazioni necessarie. 

Nel dettaglio, l’IBAN italiano è così strutturato:

  • i primi due caratteri indicano la sigla di ogni singola nazione
  • le due cifre successive sono dei semplici numeri di controllo
  • la singola lettera alfabetica presente è il codice CIN
  • le seguenti cinque cifre costituiscono il codice ABI
  • gli ulteriori cinque numeri costituiscono il codice CAB
  • gli ultimi 12 caratteri dell’IBAN, infine, indicano il conto corrente personale vero e proprio

 

Alla luce di quanto esplicitato, quindi, una volta conosciuta l’esatta posizione che tali codici occupanos, è possibile recuperare in modo semplice e veloce tutte le coordinate bancarie del conto corrente.