Gli investimenti tra start up e PMI innovative hanno avuto un fortissima impennata nel 2021, tanto da non volersi arrestare per il 2022. In Italia è la prima volta che si assiste ad un fenomeno di questo tipo, un incremento che accorcia tutte le distanze, come già accaduto negli altri Paesi nel mondo.

Complice il periodo storico di riferimento o ci sono altre questioni particolari emerse? In realtà, il campo dell’innovazione e le misure messe a disposizione dal Governo hanno cambiato le carte in tavola in maniera positiva. Non da meno il contributo MISE avviato da marzo 2021, con la possibilità nella concessione del credito d’imposta al 50% per tutti i soggetti che investono un capitale nelle imprese.

Il processo ha trovato ossigeno anche grazie al Fondo Nazionale Innovazione, con un incentivo che ha dato una spinta e fatto chiudere il 2021 in maniera gloriosa. Ovviamente, le misure in questione sono state confermate anche per il 2022 con un totale di 40 milioni di euro.

Le start up, inizialmente valutate poco, sono una delle fonti di successo per l’Italia dimostrandosi capaci di attrarre tipologie di investimenti considerevoli volte al successo.

Come si attua un processo di investimento e di start up?

Ci sono due macrocategorie che si incontrano tra loro e rendono possibile un investimento di questo tipo. La legge italiana per le start up Innovative mette a disposizione degli incentivi fiscali per tutti i soggetti che desiderano effettuare degli investimenti. Si tratta di una “fusione” tra innovazione, PMI qualificate e soggetti che vogliono investire sul futuro.

Per investire in start up e trovare un beneficio a lungo termine, ci si dovrà rivolgere a soli esperti del settore e imprese che sanno fare il proprio mestiere. Dove.it, agenzia immobiliare presente sul territorio nazionale, porta il suo mood tecnologico ridefinendo totalmente il concetto di compravendita. Il meccanismo di equity crowdfunding permette di fare un investimento in start up grazie alla campagna messa in campo da Mamacrowd per Dove.it. Gli obiettivi, come per tutti gli investimenti di questo tipo, guardano al futuro e mettono l’accento su alcuni traguardi di alto livello.

Ma quali sono le agevolazioni?

Si differenziano a seconda della tipologia di investimento che si desidera fare e si suddividono tra persone fisiche e persone giuridiche.

Nel primo caso, i soggetti fisici avranno la possibilità di detrarre la dichiarazione dei redditi annuale al 30% di quanto investito. Le persone giuridiche, invece, possono investire sulle start up ed escludere il reddito imponibile al 30%.

È bene evidenziare che la legge prevede una detrazione riconosciuta anche quando l’investimento viene effettuato senza alcuna intermediazione. In ogni caso le regole previste si sposano perfettamente con le decisioni dei soggetti interessati, sia che si investa in piattaforme crowdfunding e sia con altri metodi a disposizione.

È un successo che guarda al futuro e tutti dovrebbero prenderlo in considerazione.