La sindrome del colon irritabile è una condizione abbastanza comune che interessa soprattutto le donne, di età compresa fra i 20 ed i 60 anni.

Nonostante sia abbastanza comune, non bisogna dare per scontato la sua presenza: per una diagnosi certa, e soprattutto per una diagnosi differenziale (in quanto vi sono diverse patologie del tratto intestinale che hanno sintomatologia simile), è bene rivolgersi a medici specializzati che vi sottoporranno a determinate visite, come ad esempio una colonscopia.

Il tratto interessato è, appunto, il colon, elemento finale dell’intestino crasso. In questo tratto vi sarà un’aumentata sensibilità a determinati alimenti, di conseguenza la dieta può svolgere un ruolo importante nella riduzione della sintomatologia, infatti assieme ad una eventuale terapia, il medico vi indicherà alimenti da assumere o da evitare, anche se questi possono cambiare da soggetto a soggetto.

Gli alimenti da soli non vi guariranno, anche perché è una condizione a lungo decorso, ma qualora decideste di curare maggiormente l’alimentazione, seguendo una dieta sana ed evitando cibi non consoni per il vostro colon, potreste trovare un gran sollievo nell’avvertire una riduzione della sintomatologia.

Sintomatologia

Nonostante sia soggettiva, vi possono essere degli elementi comuni, come crampi e dolori addominali, malassorbimento, diarrea o stitichezza (o anche entrambi con alternanza), o sintomi non riconducibili al distretto intestinale, come emicranie e stanchezza cronica.

Il quadro sintomatologico può però essere alleviato molto, grazie alla riduzione degli elementi stressanti della vita quotidiana, e grazie ad alcuni accorgimenti alimentari.

Colon irritabile: cosa evitare

A causa dei fastidi che possono arrecare alcuni alimenti, è bene valutare cosa assumere, al fine di ridurre quanto più possibile i fastidi.

Nulla va fatto a casaccio, ma bisogna affidarsi a specialisti di competenza nell’ambito alimentare e gastro-intestinale.

In generale, gli alimenti da evitare sono riconducibili ad alcune categorie:

  • bevande irritanti, come caffè o derivati, così come il tè
  • alcolici, di ogni tipo, che causano gonfiore e favoriscono la riduzione dell’assorbimento, quindi fenomeni diarroici
  • legumi di tutti i tipi, quindi fave, fagioli e lenticchie ad esempio, che portano a gonfiori nel tratto intestinale e conseguente dolore a causa delle fibre presenti
  • frutta ricca di fibre, come prugne, banane, pere e albicocche in quanto potrebbe portare a fermentazione nel tratto intestinale, con possibile meteorismo o addirittura diarrea
  • cibi arricchiti di conservanti, come insaccati o prodotti confezionati, spesso anche ricchi di grassi
  • spezie, anche se fanno bene, potrebbero risultare irritanti per le mucose
  • salse, soprattutto quelle piccanti, anch’esse irritanti
  • latticini, che a causa del lattosio possono portare maggiore irritazione nel tratto intestinale
  • crusca, così come tutti gli alimenti ricchi di fibre, che se in eccesso possono infiammare il colon
  • dolci e prodotti fritti, in quanto anch’essi trattati con sostanze irritanti per il tratto intestinale, come olio fritto

È stato già accennato che si tratta di una condizione simile a molte persone, ma molto soggettiva. Di conseguenza questi alimenti andranno valutati assieme al medico o tramite degli appunti, per valutare quali possono essere fastidiosi fra questi, oppure no.

Può essere molto utile seguire una dieta corretta, con alimenti leggeri e non trattati con fritture o conservanti.

Per quanto riguarda la frutta, meglio lontano dai pasti per evitare fermentazioni, e per la verdura, meglio non esagerare con le fibre ma non escluderla del tutto.

Grazie ad alcuni accorgimenti è possibile ridurre, anche di molto, la sintomatologia. Tutto parte dalla tavola.