Per i cittadini sembra sempre meno importante la questione ambientale, eppure, voci dal silenzio emergono gridando e dando un peso a tutte le azioni scorrette che l’uomo ha compiuto nei confronti del proprio pianeta. La Terra sembra, ormai, un elemento banale, scontato e soprattutto “secondario” rispetto alle vicende dell’uomo moderno. Ci si concentra sulla corsa al denaro, al successo, alla fama. Nessuno si ferma a pensare che, forse, esiste altro rispetto al piccolo mondo che ci siamo creati, alla piccola e stupida società che crediamo un gigante che ci controlla, ma che, in realtà, non si tratta che di un granello insignificante rispetto all’immensità e alla grandiosità del nostro pianeta e che per l’essere umano rappresenta solo un’enorme e invisibile catena.

Ci troviamo in un periodo in cui pensare all’ambiente circostante è diventato fondamentale, per il nostro futuro e quello dei nostri figli!

È possibile fare qualcosa?

Il mercato ci controlla, ci dice cosa desideriamo e ne produce il doppio, il triplo, il quadruplo di quanto potremmo mai averne bisogno. Eppure sembra starci bene così. Sembra starci bene vedere la Terra sommersa dal cemento, coperta di spazzatura, deturpata dei suoi alberi e macchiata del sangue delle sue creature. È davvero questo tutto ciò che l’uomo riesce a fare? È solo questo che riusciamo a produrre con la nostra “intelligenza”? Ebbene, la risposta è no. Certamente è no. Perché persone come me, come te e come tantissime altre, possono fare qualcosa, possono contribuire a non contribuire alla distruzione. Si sa che non è qualcosa di semplice e che comporta sacrifici talvolta fastidiosi, però bisogna pensare al futuro. Al futuro delle nuove generazioni. Di questo passo i nostri nipoti non avranno più ossigeno da respirare, gli animali periranno e il cibo finirà; le acque sono già infestate di plastica, di rifiuti tossici provenienti da fabbriche o da scarichi illegali. Acque dove noi facciamo il bagno, mari dove passiamo giornate a divertirci, scambiando sacchetti di plastica per meduse.

Il primo cambiamento viene da noi stessi

Che cosa possiamo fare, dunque, per dare una mano? Sicuramente il primo passo da compiere è quello più difficile probabilmente: eliminare l’utilizzo della plastica. Facendoci caso, quasi ogni prodotto che acquistiamo, sia esso un alimento o un prodotto qualsiasi, è avvolto in un involucro di plastica o viene consegnato in una busta di plastica. Basta fare un giro guardando due scaffali di un supermercato per trovare centinaia di prodotti conservati nella plastica: persino la frutta o la verdura. Bisogna fare lo sforzo di utilizzare delle buste in materiali riutilizzabili e lavabili e chiedere di avere il prodotto in questione in un barattolo, per questo si consiglia di cercare prodotti alla spina.

Un altro modo che abbiamo di aiutare l’ambiente è quello di liberarlo da materiali tossici che lo inquinano e che, tra l’altro, sono dannosi anche per l’uomo, come l’eternit. Questo procedimento richiede sicuramente un intervento specifico di un professionista data la pericolosità e a tal proposito segnaliamo l’agenzia NovaEcologica, la quale si occupa dello smaltimento di eternit a Roma in modo sicuro.