La scuola è un’istituzione fondamentale nonché una parte essenziale della vita quotidiana. Ritenuta significativa per il progresso umano, non tutti sanno chi l’ha inventata e quali siano le sue origini. Per scoprirlo è necessario tornare indietro nel tempo, fino alla civiltà egizia.

L’etimologia del termine scuola

Per quanto riguarda l’etimologia del termine scuola, questo è da ricercarsi nel termine latino schola che, a sua volta, deriva da scholèion in greco antico. In un periodo precedente, la parola assumeva il significato di “tempo libero”, per poi trasformarsi in una locuzione che stava ad indicare il luogo nel quale trascorrere tale tempo libero.

Pertanto, si può dire che questa definizione poteva essere impiegata per indicare uno spazio nel quale trascorrere le proprie ore intenti a discutere. Di cosa? di filosofia, matematica, scienza, letteratura e molto altro. Al contrario di ciò che accade oggi, la scuola non aveva una struttura definita. Rappresentava, invece, un momento di costruttiva condivisione utile ad apprendere le nozioni tramite il confronto con altre persone.

L’istituzione come la si conosce oggi ha subito una lunga serie di trasformazioni. Infatti, quello che è apparso agli storici come un vero sistema scolastico risale al 3500 a.C., nel periodo immediatamente successivo all’invenzione della scrittura, e viene attribuito alla civiltà sumera.

Nello specifico, all’epoca si utilizzava il termine edubba, ovvero “casa delle tavolette”.  Con questo termine si faceva riferimento agli strumenti di argilla che venivano utilizzate dagli studenti.

Le regole della scuola

Tra le regole essenziali della scuola dei primi tempi è possibile annoverare:

• gli alunni erano esclusivamente maschi, non vi erano studentesse;
• il percorso formativo permetteva di diventare scribi, sacerdoti e in rari casi amministratori;
• gli insegnanti erano molto severi al fine di preparare i giovani a servire il regno;
• non vi era un metodo predefinito e potevano essere utilizzate le punizioni corporali;
• solo pochi ragazzi erano ammessi nella edubba.

Questo sistema rimase in vigore in Asia Minore fino al V-IV secolo a.C. e venne replicato anche in alcune civiltà della Mesopotamia e in Egitto. In Persia, invece, la scuola era concessa esclusivamente ai figli delle famiglie più abbienti che avevano un’età tra 7 e 14 anni. In questo caso lo studio riguardava un numero di materie maggiore e prevedeva metodi meno rigidi.

Le origini della scuola: dall’antico Egitto ai Sumeri

scultura di uomini sumeri

Già nell’antico Egitto esisteva una prima rudimentale forma di istituzione scolastica nella quale si potevano apprendere nozioni e conoscenze. Questa forma di educazione istituzionalizzata prevedeva un programma di addestramento politico e religioso rivolto ai bambini.

Benché gran parte dei ragazzi frequentassero le lezioni nel tempio per imparare la religione, esistevano contestualmente scuole dedicate all’arte, all’astronomia e alla scultura. Questo avveniva poiché lo stesso governo egiziano elargiva fondi per finanziare l’istruzione e prevedeva un sistema di supervisione sugli istituti scolastici.

Analogamente anche ai popoli della Mesopotamia, e in particolare ai Sumeri, può essere attribuita l’invenzione della scuola. In qualità di prima civiltà urbana, strutturarono le cosiddette “scuole maestre”. Qui i più piccoli venivano alfabetizzati e apprendevano le basi dell’aritmetica così come alcune regole essenziali per la vita quotidiana. Si utilizzavano le tavolette di argilla e i libri di testo e le lezioni venivano suddivise e organizzate secondo un preciso ordine.

La scuola nell’antica Grecia e nell’antica Roma

disegno di Pitagora che dimostra la sua teoria sulla lavagna

Nelle epoche successive, la scuola ha assunto un ruolo fondamentale per ciò che concerne gli affari di Stato. Questo accadde soprattutto nell’antica Grecia dove, non più limitate alle aree dei templi, la scuola e più in generale l’educazione rimase sotto la diretta influenza della religione.

Per i giovani, infatti, l’iniziazione alla spiritualità corrispondeva alla base della buona educazione. Fu proprio in questo periodo che nacquero le prime scuole private con lo scopo di impartire un’educazione maggiormente approfondita e ricercata rispetto a quelle pubbliche. In questi istituti, le principali aree di interesse erano le lingue classiche, la filosofia, la letteratura e la matematica.

La dominazione romana, nonché lo sviluppo dell’Impero, permisero alla scuola di evolversi ulteriormente. I Romani, infatti, a differenza dei Greci, si concentravano maggiormente su insegnamenti pratici come l’addestramento militare e amministrativo. Nelle scuole dell’Impero Romano venivano infatti impartite principalmente lezioni di scrittura, lettura, matematica ed etica.

Tuttavia, anche gli insegnamenti in ambito giuridico risultavano molto richiesti. Ai ragazzi venivano inoltre insegnati i valori morali e la disciplina.

L’evoluzione della scuola dal Medioevo a oggi

Nel corso dei secoli, la scuola si è evoluta arrivando alla forma che ancor oggi conosciamo. A seguito della caduta dell’Impero Romano rimase pressoché strutturata allo stesso modo. Infatti, durante il Medioevo, presso le scuole monastiche venivano tramandati gli insegnamenti acquisiti durante la dominazione greca e romana.

Fu però la Riforma protestante a cambiarne gli scopi, focalizzando gli insegnamento sulla Bibbia e sui principi cristiani.

Successivamente, durante l’Illuminismo, l’educazione venne riconosciuta come base indispensabile per la società assumendo un ruolo ancor più importante.